Le meraviglie di Villa Biener: un museo a cielo aperto in provincia di Imperia

Viviamo per anni in una città, in una provincia, ma capita ancora di scoprire bellezze della zona. A me è capitato con la suggestiva e meravigliosa Villa Biener, un museo a cielo aperto a pochissimi chilometri da dove vivo, ma di cui, purtroppo, non avevo sentito ancora parlare.

Villa Biener è una grande villa che i proprietari hanno deciso di rendere un vero e proprio museo a cielo aperto, creando questo parco ricco di mosaici e sculture ad ogni angolo. 

Vista di Villa Biener
Vista da Villa Biener

Storia di Villa Biener

La storia di Villa Biener comincia agli inizi del 1900 in Transilvania, con il matrimonio tra Abraham Adolf Biener e Borbala Huber, i nonni dell’attuale proprietaria, Judith Török.

La vita non fu facile per la famiglia Biener, perché erano ebrei in anni che essere ebrei era considerato illegale. Ebbero 3 figli e quasi tutti i membri della famiglia furono deportati. Molti non tornarono a casa.

Klara Biener, la più piccola delle 3 sorelle, incontrò Stefano Török, il padre di Judith. Era un uomo intelligente e aveva un sogno: smettere un giorno di fare lavoro artigianale e dedicarsi, così, alla scrittura. Amava, infatti, l’arte e, negli anni, riuscì a mettere insieme una grande collezione. 

Nonostante Klara fosse sempre innamorata del primo marito, che non tornò più a casa proprio dopo essere stato deportato, si sposò con Stefano e, da questo matrimonio, nel 1947 nacque Judith. 

Judith ha sempre avuto, come il padre, la passione per l’arte, ma la costrinsero a studiare Medicina. Durante questi anni, conobbe Franco, con la quale si trasferì in Italia, e i due si sposarono.

Nel 2002, Stefano morì, lasciando la sua collezione alla figlia, che usò la sua eredità per realizzare i suoi sogni ed acquistare una villa con giardino. Judith decide di chiamarla Villa Biener in onore della sua famiglia e, soprattutto, di sua madre Klara. 

Judith acquistò Villa Biener nel 2003 e, all’epoca, questa villa era nota come La Fortezza, per l’aspetto un po’ austero e svettante. Dal 2006, cominciarono a renderla una vera e propria opera d’arte.

Come raggiungere Villa Biener

Villa Biener si trova lungo la strada che porta a Cipressa.
Dall’uscita del casello autostradale di Arma di Taggia, dovrete prendere l’Aurelia in direzione Imperia. Poco dopo Santo Stefano al Mare, sulla sinistra troverete le indicazioni per salire a Cipressa.
A questo punto, dovrete solo fare attenzione, perché il cartello Villa Biener apparirà nuovamente alla vostra sinistra, ma è piccolino e potreste perderlo.

Come visitare Villa Biener

Villa Biener vi accoglierà con il cancello aperto e un parcheggio abbastanza largo. Passato il cancello, comincerete ad accorgervi dei colori dei mosaici. 

Ad accompagnarmi nella visita di Villa Biener è stata Judith Török, la proprietaria, l’artista da cui è nata l’idea di rendere questa grande villa un museo a cielo aperto. Lei vive qui con l’attuale compagno, Carlo, anche lui tra gli artisti che hanno contribuito alle opere presenti nel parco.

Volete sapere il motivo che li ha spinti a rendere Villa Biener un museo a cielo aperto? Creare, con il tempo, un giardino che non desse grandi problemi di manutenzione, perché i proprietari non avrebbero avuto tempo ed energia da dedicargli.

Io vi consiglio di visitare Villa Biener con Judith, perché il giardino della villa raccoglie più di 50 opere d’arte e molti dettagli sono difficili da vedere o trovare senza l’aiuto di una guida.
Se decidete di farvi guidare da Judith nella visita di Villa Biener, vi chiederà solamente 5€ a persona, prezzo davvero irrisorio per una spiegazione artistica che durerà più di un’ora.
Se, invece, deciderete di visitare Villa Biener in autonomia, potrete accedervi gratuitamente, ma io sono sicura che non riuscirete ad accorgervi di tutti i meravigliosi dettagli. 

Alcuni dettagli delle piastrelle dei mosaici di Villa Biener
Alcuni dettagli delle piastrelle dei mosaici di Villa Biener

La Grande madre

La Grande Madre è un bellissimo mosaico, nato dall’idea di Judith di coprire il terreno con una grande scultura che fosse anche utilizzabile dai bambini. Ne parlò con una delle artiste con cui collaborava, Claudia Lauro, e lei ne fu entusiasta, proponendole di creare una Grande Madre accogliente, una grande scultura ricoperta da mosaici.

La Grande Madre, secondo una favola, avrebbe tre teste: la prima è quella che rappresenta la conoscenza, dagli artisti percepita come un rifugio dove nascondersi; la seconda dovrebbe essere a forma di serpente e Judith ne ha realizzati due, avvinghiati quasi a divorarsi uno con l’altro; la terza avrebbe la forma di Gorilla e rappresenta la forza fisica e l’esperienza.

La scultura è stupefacente e, grazie alla spiegazione di Judith, ho potuto notare ogni dettaglio della storia della Grande Madre e del Dio bambino Kirikù, che recupera dalla vanità umana e dall’ignoranza l’Amore, la Volontà e la Magia.

Lilith e la Terra

Durante il lockdown del 2020, Judith terminò un mosaico bellissimo e suggestivo, lungo le scale di Villa Biener. Rappresenta una donna intenta a leggere un libro, disegnata in prospettiva proprio sulle scale. Molto belli sono i dettagli e i colori accesi delle piastrelle, con il blu che svetta prepotente.

Judith ha chiamato la fanciulla Lilith, che sarebbe una figura mitologica ebraica che corrisponde a Eva del Cristianesimo. A differenza di Eva, però, Lilith non era solo subdola, ma aveva l’anima cattiva. Infatti, ha generato tutta l’umanità sotto forma di diavoletti. 

Dettagli di Villa Biener: chiavi
Dettagli di Villa Biener: chiavi

Il Sentiero delle Mura

Si tratta di un sentiero di 80 metri in mosaico, che si trova lungo le pareti della galleria. Il Sentiero delle Mura rappresenta le città, il mare, animal house e i volti. 

Passeggiando lungo il Sentiero delle Mura, potrete notare un numero altissimo di dettagli, che probabilmente non riuscireste a trovare senza la guida di Judith. Le pareti esterne della galleria, invece, sono state dedicate alla storia di Villa Biener e della famiglia di Judith, fin dalla nascita dei suoi nonni materni.

Alcune piastrelle che raffigurano la storia della famiglia Biener
Alcune piastrelle che raffigurano la storia della famiglia Biener

Alla fine del Sentiero delle Mura, vi troverete davanti un grande muro pieno di parole, in cui sono state inserite le primissime parole dei membri della famiglia Biener.
Troverete prime parole in italiano, in ungherese e anche in inglese.

Villa Biener: conclusione

Come avrete potuto notare, la forza delle opere di Villa Biener risiede nelle idee dei suoi artisti, che rendono questo parco unico del suo genere.
Sono stata entusiasta di visitare Villa Biener e di scoprire tutte le opere al suo interno. Qui, vi ho parlato solamente di 3 grandi mosaici, ma avrete davvero molto da ammirare.

Vi ho convinti? Dovreste davvero visitare Villa Biener insieme a Judith, che come obiettivo ha quello di far valorizzare e far apprezzare l’arte agli occhi degli altri.

41 commenti su “Le meraviglie di Villa Biener: un museo a cielo aperto in provincia di Imperia”

  1. Grazie per la presentazione di questo luogo di cultura locale sconosciuto… a me per lo meno… penso di andarci anche perché ho un debole per il popolo ebraico per pregresse esperienze personali molto positive che mi hanno umanamente arricchito… visiterò Villa Biener durante l’estate con piacere… grazie…

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    • Infatti, la storia della famiglia Biener è stata davvero toccante.
      E bellissimo che abbiano potuto realizzare un sogno, ridisegnano e rendendo unica così questa meravigliosa villa.

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  2. Avevo già visto questo luogo nelle tue storie di Instagram e me ne sono innamorata subito! L’ho inserito nelle cosa da vedere quando riuscirò a venire in Liguria, è meraviglioso! Grazie per avermelo fatto conoscere!

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  3. Parli della salita di Cipressa e subito mi viene in mente uno dei tratti più importanti della corsa ciclistica Milano-Sanremo. Non sapevo che ci fosse anche questo museo a cielo aperto. Indubbiamente i proprietari hanno scelto un modo originale per sistemare il giardino. Una passeggiata con Judith a parlare d’arte dev’essere un’emozione bellissima.

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  4. Non conoscevo affatto questa villa che è anche museo a cielo aperto! La zona di Imperia in generale mi è abcora sconosciuta al contrario del resto della Liguria, meta di molti miei vagabondaggi: che dire, mi salvo l’articolo e spero di vederla presto , mi hai davvero incuriosita!

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  5. Conosco di nome Villa Biener: non potrei altrimenti, con un marito sanremese! Però non l’ho mai visitata e il tuo post mi ha dato un ottimo spunto per la prossima volta che saremo nei paraggi.

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  6. Non avevo mai sentito parlare di questa villa. La storia della famiglia Beiner è molto interessante, non deve essere facile lasciare un lavoro e dedicarsi ad una passione. Ma questa scelta ha portato alla realizzazione di questo bellissimo museo a cielo aperto.

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    • La storia della famiglia Biener è ancora più interessante se ascoltata direttamente dalle parole di Judith. Lei è meravigliosa e ama raccontare dei Biener e della sua adorata villa.

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  7. Hai proprio ragione, si vive in un posto per anni e non si conoscono posti meravigliosi come questo. Pensa che abito a Imperia anche io, ma non avevo mai neanche sentito nominare questa splendida villa. Adesso non ho più scuse, devo assolutamente andare a vederla!

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  8. Stupenda questa villa, grazie per avermela fatta conoscere! Adoro i mosaici e chissà che belli tutti gli altri di cui non hai parlato. Che bello che i proprietari abbiano deciso di aprirla al pubblico!

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  9. Sono stata a Imperia, ma non conoscevo assolutamente questa villa! Concordo con te: si vive in un posto e spesso non si è a conoscenza di tante bellezze che lo caratterizzano. Del resto, siamo in Italia, che straborda di arte!

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  10. Che peccato, ero da quelle parti domenica, ci sarei passata molto volentieri! Ma comunque non è poi così lontana da casa mia. una bellissima storia e un luogo molto curioso. Sicuramente da vedere!

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  11. Mi piace scoprire luoghi insoliti della Liguria assieme a te, e questo è una destinazione che terrò presente in un tour della regione. I mosaici, anche quelli contemporanei, sono una mia grande passione, sia sullo stile di Gaudì, come il trencadis, sia quelli più classici, sia i “piastrellati”.

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  12. A giugno 2024 abbiamo visitato questo luogo, pur avendo letto ottime recensioni, siamo rimasti colpiti dalla bellezza e quantità dei mosaici, dalla affabilità della proprietaria, da visitare se si è in zona.

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